Vacanze culturali Quando fu il giorno della Calabria Dio si trovò in pugno quindicimila chilometri quadrati di argilla verde con riflessi viola. Pensò che con quella creta si potesse modellare un paese di due milioni dabitanti al massimo. Era teso in un maschio vigore creativo il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro. Si mise allopera, e la Calabria uscì dalle sue mani più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi. Lo scrittore di Palmi, Leonida Repaci avrebbe esagerato nella sua descrizione se la punta dello stivale italiano, stretta tra due mari, pur essendo ispida e selvaggia, non offrisse davvero spettacoli inimmaginabili: dalle verdeggianti e ombrose montagne, ai mari di colore verde smeraldo, alle vaste distese di uliveti e vigneti dalla storia antichissima; con un clima mite che un poeta, Franco Costabile, definisce caldo come il latte. Seguendo litinerario percorso dai popoli preistorici per arrivare in questa regione, come si capisce dai tanti insediamenti in caverna sparsi tra Praia a Mare, Tortora, Scalea, Cirella, S. Nicola Arcella, Papasidero, si entra in Calabria accolti dalla stupenda Riviera dei Cedri, così chiamata perché qui si coltivano i deliziosi frutti verdi. Provenendo dallAutostrada si imbocca la S.S.18: Praia a Mare, dalle mille insenature, posta davanti alla mitica Isola di Dino, dove secondo la leggenda sarebbe approdato Ulisse, è la prima tappa. Sopra il paese cè un costone pieno di grotte; il santuario della Madonna della Grotta, raggiungibile percorrendo una scalinata, si trova in una di queste: da qui parte la processione di Ferragosto. Più avanti si trovano Scalea, disposta a scalinata su un promontorio; Cirella, adagiata su un lembo di costa di straordinaria bellezza; e Belvedere Marittimo che ci accoglie col suo Castello normanno munito di muraglione e i suoi vicoli caratteristici: vi si producono ceramiche artistiche e cedro. Guardia Piemontese si trova un solo chilometro allinterno della S.S.18. E un antico borgo cinto da mura fondato da profughi piemontesi di fede valdese, sotto il regno di Federico II di Svevia: la lingua occitana e i variopinti costumi femminili risalgono a quel periodo. Piazza della Strage e Porta del Sangue ricordano lo sterminio avvenuto nel 1561 quando gli abitanti furono sgozzati per aver tentato un moto di riforma religiosa. Via S. Andrea porta al quartiere Manque dove stradine e vicoli ciechi, piccole case di pietra, archetti e sottopassaggi si mescolano in un ordito di grande fascino; sono da notare le porte di legno con lo spioncino che un tempo si apriva dallesterno: era imposto dallInquisizione per controllare che dentro la casa non si svolgessero incontri religiosi. Dopo Paola, nota per il santuario e la basilica di San Francesco, seguono le bellissime spiagge di Fiumefreddo Bruzio, Longobardi e Belmonte Calabro. Con Amantea si tocca lultimo paese della provincia di Cosenza. Ma, anche la costa ionica cosentina e linterno sono molto interessanti. Civita, per esempio, è uno dei posti più belli della Calabria interna. Fondata da profughi albanesi, mantiene il rito bizantino con il suo ricco simbolismo e la grande solennità delle funzioni. Qui si resterà affascinati dallatmosfera e dalle tante cose da vedere: il campanile, con il suo centenario orologio meccanico, le fontane dellOttocento, i ponti, le chiese, la vecchia filanda, i mulini ad acqua, i mosaici del Vima con le loro tessere scintillanti di colori, lAquila (una stupenda scultura in pietra chiara), i murales e, più di tutto, gli originalissimi comignoli. Per chi ama camminare, diversi sono i sentieri percorribili mentre le gole del Raganello, uno dei canyon più spettacolari dItalia, offrono la possibilità di unescursione temeraria. Di grande interesse sono certamente la Piana di Sibari, con la sua immensa area archeologica; Roseto Capo Spulico con il suo Castello medioevale dalle torri merlate; Cassano Ionio, con il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. Tra i centri di lingua e cultura albanese cè San Demetrio Corone, con la stupenda chiesa basiliana di S. Adriano: magnifico è il pavimento a mosaico con figure animali. Rossano conserva importanti testimonianze bizantine: indispensabili una visita alla Cattedrale per la Madonna Acheropita, alla chiesa di S. Marco Evangelista (X-XI sec.) e naturalmente al Museo Diocesano dArte Sacra per il Codex Rossanensis, un evangelario greco del VI secolo. Cosenza continua, con lUniversità della Calabria, le nobili tradizioni culturali dellAccademia Cosentina fondata nel 500 dal Parrasio, noto filologo, e resa più illustre dal filosofo Bernardino Telesio. Di gran fascino una passeggiata nella città vecchia: la vita artistica ha il suo centro nel Teatro Rendano. Catanzaro è il capoluogo della regione. Il 29 novembre 2002 viene inaugurato, con le musiche di Giuseppe Verdi e lorchestra dellArena di Verona, il Politeama: un teatro con una storia che risale al 1830, quando si chiamava Real Francesco. Villa Margherita vanta la ricca Biblioteca Comunale e il Museo Provinciale. Trattorie e osterie, invece, tengono viva la cucina tipica: orgoglio locale è il famoso morseddhu, un soffritto di trippa e frattaglie cucinate con vino rosso, pomodoro, peperoncino piccante ed erbe: tipico piatto da osteria. Nei pressi di Catanzaro Lido cè Roccelletta di Borgia con il Parco Archeologico di Scolacium, che custodisce interessanti testimonianze del periodo greco. Squillace si presenta come una cittadina medioevale; fu la patria di Cassiodoro, grande umanista, fondatore del Vivariense: il monastero nel quale la regola imponeva lo studio delle lettere e la trascrizione dei codici. Da Tiriolo si può ammirare sia lo Ionio che il Tirreno: il posto deve la sua fama alla tessitura di caratteristici e pregiati scialli: i vancali. Uno dei centri economici più importanti della regione è Lamezia Terme con il ricco Museo Diocesano dArte Sacra: la Piana di Lamezia produce ottimi vini che è possibile assaggiare o comprare sul posto. E non si dimentichi di visitare Taverna, patria di Mattia Preti, grande pittore del Seicento italiano, che conserva diverse splendide tele sparse tra la chiesa di San Domenico, il Museo Civico e la chiesa arcipretale di Santa Barbara. La Calabria, oltre al mare, possiede un paesaggio collinare e montano davvero unico. Le due province di Catanzaro e Cosenza, e in parte quella di Crotone, offrono gli stupendi scenari della Sila, ricca di fiumi, laghi e foreste: insieme allAspromonte, costituisce il Parco Nazionale della Calabria. Fra i centri turistici importanti: Camigliatello e Lorica. Molto interessante risulterà una visita a San Giovanni in Fiore, per la presenza del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti (legato alla figura di Gioacchino da Fiore), per la tessitura artigianale dei tappeti e i bellissimi abiti tradizionali. Leconomia della zona è quella tipica dellagricoltura di montagna e dellallevamento: lagriturismo costituisce una valida alternativa alla vacanza tradizionale. Crotone, potente e florido centro della Magna Grecia, dove ebbe sede la scuola del filosofo e matematico Pitagora, custodisce nel Duomo il quadro della Madonna Nera la cui riproduzione il mese di maggio viene condotta in processione, su di un carro trainato da buoi, fino a Capo Colonna: qui si erge la solitaria rovina del tempio dorico di Hera Lacinia; al Museo Archeologico Nazionale sono conservati anche reperti preistorici. A Isola Capo Rizzuto, in località Le Castella, il Castello aragonese posto su un isolotto si presenta in tutto il suo splendore: con la sua imponenza sembra difendere, come un impavido sovrano, tutto labitato. Su di un colle, a circa 300 metri s.l.m. sorge Casabona; andando verso il centro abitato si può vedere uno spettacolo davvero singolare: un gran numero di caverne scavate nella roccia che un tempo erano state rifugio degli uomini. Melissa, Cirò e Cirò Marina portano nella terra di vini antichissimi. Siamo in presenza di vitigni della Magna Grecia indirizzati a una produzione tecnologicamente avanzata, nel rispetto di tempi e metodi della tradizione: ciò che permette a questi vini di essere conosciuti anche allestero e di acquisire la Denominazione dOrigine Controllata. Si tratta di tremila ettari di superficie coltivata concentrati prevalentemente in questi tre comuni, dove alcune case vinicole risalgono allOttocento. A Melissa si produce anche una certa quantità di pepe e peperoncino che, essiccato e ridotto in polvere, viene usato per condire a sardeddra mpipata. Al bivio dellAngitola si trova una magnifica oasi faunistica protetta dal WWF: siamo nella provincia di Vibo Valentia. Da qui si può percorrere litinerario montano che conduce a Serra San Bruno, un posto ricco di storia e di spiritualità, sorta in funzione del monastero fondato nel Medioevo da Brunone di Colonia tra i boschi concessi da Ruggero il Normanno. Qui è molto florido lartigianato del ferro e del legno. A Mongiana, tra querce, abeti e sorgenti dacqua, si possono visitare la maestosa Villa Vittoria e un interessante esempio di archeologia industriale: le rovine di una ferriera reale risalente alla dominazione borbonica. A Soriano Calabro, si va per acquistare gli artigianali oggetti in vimini, giunchi e terracotta e per assaggiare i tipici mostaccioli, dolci durissimi a base di farina e miele dapi. Chi è interessato alla storia, dispone della Biblioteca Calabrese con 25000 volumi relativi a questa regione. La parte più antica di Vibo Valentia è raggruppata ai piedi del Castello che ora ospita il Museo Civico Archeologico. La sua storia è conservata, inoltre, nel duomo di San Leoluca e nel Museo Diocesano dArte Sacra. Nei pressi di Vibo cè la pianura del Monte Poro che offre lunghe distese pianeggianti, attraversate da strade rettilinee, le quali permettono di godere di un fantastico panorama di terreni riccamente coltivati. Simbolo gastronomico della provincia di Vibo è la nduja: salume piccante e morbido prodotto a Spilinga e nei paesi del Poro. Litinerario costiero inizia da Pizzo, vivace borgo marinaro, famoso per il vino Zibibbo, la pesca del tonno e la produzione di squisiti gelati. La parte antica del paese è fatta di stradine, piccole scale in pietra, archetti e sottopassaggi che lasciano intravedere lazzurro del mare; su una roccia nuda sorge il Castello Murat, dove il 13 ottobre 1815 fu fucilato il cognato di Napoleone, giunto dalla Corsica nel tentativo di riconquistare il Regno di Napoli. Prima di lasciare Pizzo è necessario fermarsi in piazza della Repubblica per gustare unottimo tartufo. Dopo Parghelia, caratterizzata dal maestoso scoglio della Pizzuta, sincontra Tropea con la sua pittoresca piazza Ercole, i numerosi larghi, lintrico di vichi, la luminosa Cattedrale normanna, le belle chiese fra cui la rinascimentale Michelizia e, su un piccolo promontorio di tufo, la chiesa di S. Maria dellIsola. Tropea sorge su una rupe col mare azzurrissimo ai piedi: è bello esplorarla nelle viuzze del centro storico alla scoperta di antichi portali. Proprio nella parte antica si trova il Piccola Università Italiana, Centro di Lingua e Cultura Italiana, dove durante tutto lanno è possibile seguire ottimi corsi ditaliano e partecipare a interessanti attività culturali. Dopo Tropea ci sono le stupende spiagge di Capo Vaticano. Uno dei più importanti scrittori contemporanei, Giuseppe Berto, scelse proprio questa parte della Calabria per trascorrervi lunghi anni; si tratta di un paesaggio omerico (Guardando laspra scogliera dallalto, si può avere limpressione che Ulisse sia passato là sotto, appena passato intendo dire ) dal quale lo sguardo può spaziare fino alle Eolie. Superata Joppolo siamo ormai in vista della Costa Viola: Nicotera, situata a ridosso del Poro, ha un orizzonte che abbraccia la Sicilia, lo Stretto di Messina, il massiccio dellAspromonte e la verde pianura di Gioia Tauro. Si sviluppa attraverso stradine tortuose, sottopassaggi e scale conservando ben 11 mulini ad acqua: da vedere Porta Palmentieri e il caratteristico quartiere della Giudecca; nella chiesa di S. Giuseppe, ex-ospedale, si conservano ancora gli sgocciolaloi: caratteristici scanni mortuari. Dalle colline, Nicotera scivola dolcemente verso il mare. Reggio Calabria nacque nella seconda metà dellVIII sec. a.C. in un punto di passaggio strategico per le rotte verso il Mediterraneo. Il suo magnifico lungomare, dove si alzano palme e possenti fusti di magnolie, fu definito da DAnnunzio il più bel chilometro dItalia. Da qui lo spettacolo dello Stretto di Messina, specialmente la sera quando è scintillante di luci, è stupendo e si ha limpressione di poter toccare con mano quel lembo di Sicilia. Reggio è ricca di palazzi classicheggianti e tardo-liberty ma la sua storia importante è racchiusa nei tesori del Museo Nazionale dove ci sono due stupendi Bronzi del V secolo a.C. ritrovati nel mare di Riace nel 1972. Il Duomo, con la sua luminosa facciata, risale al 900, secondo una rivisitazione dello stile romanico. La Costa Viola, dalle acque con suggestive trasparenze violacee, abbraccia il territorio che va da Scilla fino a Rosarno, includendo la Piana di Gioia Tauro, meglio conosciuta come la Piana degli Ulivi per i giganteschi ulivi secolari che la caratterizzano. Il centro più noto è senzaltro Scilla: tanto decantata da Omero, sporge dalla roccia a strapiombo sul mare dominata dalla mitica rocca sulla quale è il Castello dei Ruffo. La bella insenatura di Marina Grande e il caratteristico quartiere della Chianalea sono pieni di colore, di odori e atmosfera. La Chianalea ha la spiaggia affollata di barche fra le quali quelle per la pesca del pesce spada che, come a Palmi e a Bagnara, si svolge in modo spettacolare: la vedetta, dalla cima dellalbero, individua il cetaceo in arrivo, la cui carne pregiata sarà preparata e portata a tavola secondo la tradizione marinara. La Riviera dei Gelsomini comprende lintera fascia ionica da Capo Spartivento a Monasterace: il suo nome è dovuto alla presenza di vaste aree caratterizzate, soprattutto in passato, dalla coltivazione di queste piante dai fiori profumatissimi. Fra i centri importanti: Locri, antica colonia greca, con il suo prestigioso Antiquarium, e Gerace dove spicca unaffascinante Cattedrale. La bizantina Stilo è una delle mete più belle e interessanti della Calabria. E non si può restare indifferenti al fascino dellAspromonte, una montagna dai tanti contrasti dove il verde dei boschi e il giallo della ginestra si alternano ai fertili pianori, alle radure assolate e allacqua impetuosa delle fiumare: la sua cucina è fatta di cibi genuini e di sapori forti ed è completata da vini generosi. La località turistica più importante dellarea aspromontana è Gambarie (1300 metri s.l.m.) di cui le numerose strutture ricettive, come piste da sci e impianti di risalita, lospitalità e i buoni piatti, insieme al clima temperato dalla vicinanza al mare, sono garanzia di un magnifico soggiorno. Per chi desidera fare escursioni, il comprensorio di Gambarie offre 70 chilometri di itinerari, individuati da segnavia colorati, che toccano alcuni degli angoli più interessanti della montagna. Le cascate della fiumara Amendolea e il laghetto Rumia, attrezzato per la pesca della trota, sono mete di brevi e rilassanti passeggiate. E, qui finisce il viaggio in Calabria con la certezza che ciò che si è detto è solo una parte delle sorprese che questa regione nasconde e che è pronta ad offrire a chiunque la voglia conoscere.
Appuntamenti Krotoniadi, a Crotone,
da maggio a settembre: è il Festival della Magna Grecia, con appuntamenti
artistici, culturali e sportivi. Fiera delle essenze e degli oli,
a Reggio Calabria, in marzo.
Da visitare Teatro Politeama, a Catanzaro in via Jannoni. Tel 0961501818. Museo Provinciale, a Catanzaro
a Villa Margherita. Parco Museo Laboratorio Santa
Barbara, a Mammola (Rc) in località Santa Barbara. Tel
0964414220. Aperto nov-mar: lun-dom 9-13; apr-ott: lun-dom 10-18; 15 lug-15
set: lun-dom 10-21. Intorno ai resti di un antico complesso monastico
è nato un interessante progetto sullarte contemporanea.
Curiosità A Serra San Bruno, nella amena solitudine delle selve circostanti il cenobio, labbondanza dei libri, i limpidi fonti, latmosfera devota del luogo, e gli agi e le ricchezze delle cose e la benignità del cielo della Certosa, sognò di andare a vivere Giovanni Boccaccio, iniziatore della novella italiana, essendo stato invitato dal suo amico Niccolò da Montefalcone che ne era divenuto abate.
Informazioni Larea grecanica della provincia di Reggio Calabria ha come località-simbolo Pentedattilo: un antico borgo greco-romano che si presenta come un grappolo di case abbarbicate alla roccia a forma di mano ciclopica. Il viaggiatore straniero Edward Lear così ne parla: La visione è così magica che compensa di ogni fatica sopportata per raggiungerla: selvagge e aride guglie di pietra lanciate nellaria, nettamente delineate in forma di una gigantesca mano contro il cielo; e nei crepacci e negli antri di questa spaventosa selvaggia piramide sono incuneate le case del villaggio, la più strana delle dimore dellumanità, mentre loscurità e il terrore gravano su tutto labisso circostante. Ma il vero e proprio cuore dellarea grecanica è Bova, collocata in modo stupendo in un paesaggio ampio e pittoresco. Roghudi, uno dei borghi più isolati della Calabria, sulla vallata del fiume Amendolea, è caratterizzata da un ordito di piccole case e viuzze che sembrano fuori dal tempo. Questi sono luoghi incantati che appaiono staccati da tutto il resto e anche da quel mare, non lontano, al quale in realtà sono legati da oltre duemila anni di storia. Un itinerario del genere, naturalmente,
è fuori dai normali circuiti turistici ma non, per questo, è
meno interessante: ci sarà il gusto di godersi una realtà
irripetibile in una dimensione e in un silenzio da fiaba e lopportunità
di ammirare uno straordinario esempio di adattamento delluomo a
una natura difficile da addomesticare. |