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Lingua e tradizioni

In Calabria i segni della convivenza e dell’incontro di popoli diversi, dalla Magna Grecia all’ultima immigrazione importante dal punto di vista linguistico, quella albanese, sono ancora visibili in modo evidente nella lingua.

Nella regione la lingua albanese (arbëreshe) è parlata in 34 centri, fra comuni e frazioni: 25 si trovano in provincia di Cosenza, 3 in provincia di Crotone e 6 in quella di Catanzaro. Nella maggioranza di queste comunità il 70% degli abitanti parla la lingua antica mentre il 30% parla il dialetto o l’italiano con poche conoscenze della lingua arbëreshe. Gli albanesi giunsero in Calabria tra la metà del XV secolo e la metà del XVIII, dopo la caduta di Costantinopoli in mano turca (1453). Questo popolo, da secoli, difende gelosamente la propria lingua, i propri costumi e il rito greco-ortodosso. Leggende, credenze e canti popolari sono vivi ancora oggi in molte comunità albanesi: il martedì di Pasqua, infatti, in alcuni di questi centri si può ascoltare il Canto di Scanderbeg, in lingua tradizionale, in ricordo di famose gesta epiche. Di origine albanese sono i centri di San Nicola dell’Alto, Pallagorio e Carfizzi, visibile anche dalla produzione artigianale dei tessuti, dai colori e dalla fantasia orientali: gli albanesi della Calabria, infatti, sono abili tessitori; usi e tradizioni si conservano ancora intatti a Spezzano Albanese. Altri centri importanti sono Caraffa, Frascineto, Eianina, Civita, Falconara Albanese e Lungro. In quest’ultimo le usanze, i costumi tradizionali e la lingua arbëreshe sono mantenuti e tramandati: la cattedrale di San Nicola di Mira conserva, infatti, il rito ortodosso; a Vena di Maida si parla tutt’oggi un interessante dialetto.

Un importante centro albanese in Calabria è San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, essendo sede del Collegio Italo-Albanese di San Benedetto Ullano, un’importante istituzione culturale e teologica risalente al 1732, trasferita a San Demetrio nel 1794. Tuttavia la nascita del paese risale a una immigrazione di monaci italo-greci avvenuta nel X secolo e a un’altra ondata di gente greca verificatasi nel XVI secolo. Anche Frascineto è un paese di grande interesse in tal senso. Qui si trovano il Centro Ricerche "G. Kastriota", che promuove diversi eventi legati alla cultura italo-albanese; la Biblioteca "A. Bellusci", comprendente circa 10.000 volumi, con traduzioni in diverse lingue; e l’Istituto Comprensivo "E. Koliqi" dove si insegna la lingua albanese. Le cerimonie religiose di origine greco-ortodossa sono molto suggestive: particolarmente interessante è il rito del matrimonio, durante il quale avviene l’incoronazione degli sposi. Anche i canti corali sono molto belli: ricchi di melodia, tanti di questi, sono ispirati al ricordo di Giorgio Castriota "Scanderbeg", grande condottiero ed eroe nazionale.

In Calabria esistono anche nove comunità di grecanici, cioè di popolazioni che parlano un dialetto greco. Rossano, nota per il Codice Purpureo, è uno dei più importanti centri bizantini della Calabria. Monaci greci sono arrivati in questo paese nel VI o nel X secolo: vi sono, addirittura, sette monasteri basiliani. Sibari, splendidamente situata sulla costa ionica e fondata con ogni probabilità nell’VIII secolo a.C., è la più antica colonia greca della Magna Grecia. A Melito Porto Salvo risiedono circa 1000 grecanici calabresi, discendenti dai profughi bizantini del Medioevo. Il centro spirituale e storico dell’area grecanica calabrese è, però, Bova. Altri centri sono Condofuri, con le frazioni di Gallicianò e Amendolea, e Roghudi, uno dei borghi più isolati della Calabria. Molto vive, fra le popolazioni grecaniche, sono le attività artigianali, come l’intaglio del legno: le donne, poi, sono bravissime nella filatura e tessitura della ginestra.

La Calabria ospita, inoltre, una comunità di valdesi, a Guardia Piemontese, in provincia di Cosenza. Le origini sono provenzali, poiché l’insediamento riguarda un gruppo di persone di fede valdese, provenienti dalle vallate del Piemonte, giunte qui intorno al XIII secolo, ai tempi di Federico II di Svevia. La lingua occitana (il patois), le usanze e le tradizioni ne fanno una delle aree linguistiche più interessanti di tutta l’Italia del Sud.

Altre minoranze presenti in Calabria sono due comunità di ebrei, una a Diamante e l’altra a Bova Marina. Un fatto curioso si manifesta ogni anno nei giorni a cavallo tra luglio e agosto, quando in questa zona arrivano rabbini da tutto il mondo. I capi delle comunità ebraiche vengono ad acquistare i cedri da utilizzare durante la sukkoth, la festa dei Tabernacoli, procedendo nella scelta con grande attenzione.

Un’ultima minoranza riguarda gli zingari del gruppo Rom presenti nella regione sin dal XIV secolo. Sono, più o meno, seimila e vivono ormai in modo stabile, concentrati in quattro comunità (a Lamezia Terme, Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria).

Le feste religiose della Calabria e quelle tradizionali esprimono un ricco patrimonio di storia e cultura, legate molte volte alla natura e sempre cariche di un forte simbolismo. Solenni sono le celebrazioni della Settimana santa, in tutta la regione, con la rappresentazione della Passione di Cristo o dell’antico rito dei Vattienti in cui avviene la flagellazione delle carni. Anche il Carnevale, con sfilata di carri, incendio del fantoccio e rappresentazione di testi satirici è una festività ricca di tradizione e di fascino. A Crotone, da giugno a settembre, si svolgono le Krotoniadi: un magnifico evento culturale di musica, danza e sport dell’antichità in cui si svolgono riti e miti della Magna Grecia, leggende e rituali funebri. In questa occasione, assolutamente da non perdere sono le stupende danze pitagoriche; inoltre, la realizzazione del mosaico ci riporta a una delle più belle espressioni di pittura antica, che ha forti significati religiosi. Vengono presentate anche splendide riproduzioni di oggetti, costumi, gioielli dell’antica Króton, oltre a unguenti e profumi, in scenografie stupende: le libagioni magno-greche completano ovviamente l’interessante appuntamento con la storia, poiché in Calabria la cucina ha radici veramente millenarie.

La storia del costume si dipana attraverso i simboli, elementi fondamentali della nostra cultura poiché strumenti importanti di comunicazione. I vestiti tradizionali ne sono uno splendido esempio. L’abito della calabrisella (la donna di Calabria) mostrava, dal colore di uno dei suoi componenti, se la donna era sposata o in cerca di marito. I capelli delle donne di San Giovanni in Fiore (Cs), che tradizionalmente erano portati raccolti in piccole trecce sulla nuca, venivano, invece, lasciati liberi e disordinati durante un lutto.

La storia e le tradizioni calabresi si conservano non solo attraverso il ripetersi dei riti ma anche grazie ai diversi centri di aggregazione sociale e culturale, all’intensa vitalità dei centri storici, all’importante ruolo svolto ancora dalle parrocchie e alla presenza di numerosi musei etnografici.

Chi vuole studiare la lingua italiana in Calabria può visitare Tropea, posto fra i più belli della costa tirrenica, e frequentare uno dei corsi offerti dalla Piccola Università Italiana, un interessante e vivace centro di lingua e cultura, situato nel borgo antico del paese. Gli studenti saranno accolti da personale qualificato, in un ambiente familiare e piacevole. Si propongono diversi livelli d’ingresso e un ricco programma culturale. La scuola è aperta tutto l’anno: la vicinanza alla spiaggia e il clima mite della regione renderanno la vacanza-studio sicuramente indimenticabile.

 

Appuntamenti

Carnevale del Pollino, a Castrovillari (Cs), in febbraio: è uno fra i più conosciuti della regione.

Pulcinella belli e Pulcinella brutti, ad Alessandria del Carretto (Cs), il Martedì grasso: gruppi di persone vestite con abiti colorati, o che indossano vecchi stracci, girano per le vie del paese.

Festa de ‘a Pita (dell’abete), ad Alessandria del Carretto (Cs), il 3 maggio.

Processione delle Varette, ad Amantea (Cs), il Venerdì santo.

Festival della Canzone Arbëreshe, a San Demetrio Corone (Cs), in agosto. E’ una manifestazione nata nel 1980.

Festival Internazionale del Folklore, a Castrovillari (Cs), in agosto: si esibiscono diversi gruppi folkloristici, italiani e stranieri.

Le Vallje, a Frascineto (Cs), il martedì di Pasqua: si svolgono, in meravigliosi costumi tradizionali, i balli arbëreshe. E’ una mostra vivente del costume albanese in cui le persone sfilano e cantano formando una catena umana, mediante dei fazzoletti. Nei giorni seguenti si può vedere l’Esercito di Scanderbeg in ricordo dell’arrivo degli albanesi in Calabria. Le Vallje si ripetono a Eianina, frazione di Frascineto, e a Civita.

Festa della Madonna di Lassù, a Frascineto (Cs), due settimane dopo Pasqua. E’ un pellegrinaggio a circa 800 metri di altezza, dove si trova un asceterio abbandonato di epoca basiliana.

Festa di San Francesco, a Paola (Cs), il 4 maggio: la statua del Santo è portata a spalle dalla parte più alta del paese, dove sorge il santuario affollato di fedeli provenienti da tutta la Calabria, fino alla spiaggia per la benedizione delle barche.

La Giudaica, a Laino Borgo (Cs), il Venerdì santo: è la rappresentazione della Via Crucis con personaggi in costume.

Curr’purche, a Cassano Ionio (Cs), in febbraio: alcuni cavalieri tagliano la testa a un maiale.

Festa della Bandiera, a Morano Calabro (Cs), il 24 maggio: si ricorda, in costumi storici, una battaglia contro i saraceni.

Festa della Madonna della Grotta, a Praia a Mare (Cs), il 15 agosto: è una bellissima processione sul mare.

Le "Frassie" (Carnevale), a San Giovanni in Fiore (Cs), in febbraio: le piazze del paese si trasformano in stupendi palcoscenici in cui si recitano versi satirici.

Festa di San Leone, a Saracena (Cs), il 18 febbraio: la gente canta e danza durante la processione e passa la notte intorno a grandi falò mangiando piatti tradizionali.

Shtjerri, a Spezzano Albanese (Cs), il Martedì grasso: è un tradizionale torneo a cavallo in occasione del Carnevale.

Settimana Santa, a Lungro (Cs), a Pasqua: si svolgono diverse celebrazioni di rito ortodosso.

Fiera del Santissimo Crocefisso, a Belvedere Marittimo (Cs), il 3 maggio.

Palio, a Bisignano (Cs), l’ultima settimana di giugno. Per una settimana, fra musica e sagre, si svolgono diverse gare di abilità che richiamano visitatori da tutta la Calabria.

Festa della Madonna della Consolazione, a Reggio Calabria, in settembre: moltissima gente accompagna l’immagine della Madonna lungo le vie della città; in questa occasione si svolgono anche diverse manifestazioni legate alla religione e al folklore.

Stella Maris, a Bova Marina (Rc), la prima domenica di agosto: è una tradizionale processione sul mare.

Festa di Sant’Antonio del Castello, a Gerace (Rc), in agosto: è una festa di lunga tradizione in cui si svolge la "Danza del Cavalluccio".

Festa di San Rocco, a Palmi (Rc), il 16 agosto. E’ la processione degli "spinati": in onore del Santo i fedeli portano addosso dei rami spinosi.

Festa della Madonna dei Poveri, a Seminara (Rc), il 15 agosto: due figure di giganti di origine araba, Mata e Grifone, danzano al suono dei tamburi.

Processione della Varia, a Palmi (Rc), l’ultima domenica di agosto (non tutti gli anni!): per ricordare l’Assunzione della Madonna si prepara un imponente carro votivo arricchito da splendide scenografie con figure artificiali e figure viventi.

Festa della Madonna della Montagna, a San Luca (Rc), il 2 settembre: è un pellegrinaggio di migliaia di fedeli da tutta la regione, attraverso una strada lunga e faticosa, al santuario della Madonna di Polsi, a più di 800 metri sul livello del mare. Il santuario mariano, uno dei più importanti della Calabria, conserva l’immagine della Madonna col Bambino: la sua costruzione è legata alla leggenda di un bue che, con le corna, avrebbe dissotterrato una croce bizantina.

Infiorata, a Stilo (Rc), in maggio o giugno: nell’occasione del Corpus Domini la città viene tappezzata di fiori.

Paleariza, a Bova (Rc), in agosto. Gli appartenenti alle comunità grecaniche di Calabria si incontrano svolgendo balli tradizionali e indossando costumi tipici.

Madonna di Capo Colonna, a Crotone, la terza domenica di maggio: è una processione che si svolge durante la notte, dalla Cattedrale fino a Capo Colonna.

Krotoniadi, a Crotone, da giugno a settembre: competizioni sportive, danze pitagoriche e rituali della Magna Grecia riportano i visitatori ai tempi dell’antica Króton.

Pellegrinaggio al santuario della Madonna Greca, a Isola Capo Rizzuto (Kr), il primo lunedì di maggio e il 5 agosto.

L’Affruntata, a Vibo Valentia, a Pasqua: è la rappresentazione dell’incontro tra la Madonna e il Cristo Risorto.

Cinque Giornate del Paese Vecchio, a Melito di Porto Salvo (Vv), in agosto: è una mostra internazionale di murales insieme a diverse manifestazioni legate al folclore e alla cucina.

Processione della Madonna di Romania, a Tropea (Vv), l’8 settembre: la riproduzione dell’icona bizantina, tanto amata dalla gente, nell’uscire dal Duomo viene salutata dalla banda musicale, applausi e fuochi d’artificio.

Festa della Madonna dell’Isola, a Tropea (Vv), il 15 agosto: è una processione di barche che si conclude al tramonto nel magnifico scenario di una delle spiagge più suggestive d’Italia.

Festa della Madonna di Mater Domini, a San Nicola da Crissa (Vv), il 15 agosto: è una caratteristica processione attraverso gli ulivi.

‘A Nanca, a Serra San Bruno (Vv), il Sabato santo.

Festa della Madonna di Monserrato, a Vallelonga (Vv), la seconda domenica di luglio: è un pellegrinaggio da tutta la Calabria.

Fiera di Ognissanti, a Pizzo (Vv), il primo di novembre. E’ una fiera tradizionale durante la quale, nel passato, si compravano vestiti, scarpe e quello che sarebbe servito alla famiglia per il nuovo anno. Ancora oggi, in questo giorno, si usa fare un dono alle fidanzate.

Riti della Settimana Santa, a Pizzo (Vv), nei giorni precedenti la Pasqua. In ogni chiesa vengono allestiti i Sepolcri, visitati dai fedeli che sostano in preghiera.

‘A Naca, a Catanzaro, il Venerdì santo: è la rappresentazione, in costume, della Passione di Cristo. Alla cerimonia partecipano anche le confraternite locali, con l’abito di rito.

Processione dei Vattienti, a Nocera Torinese (Cz), il Sabato santo: è una delle più toccanti processioni della Calabria durante la quale si svolge il drammatico rito della flagellazione delle carni con un cuscinetto di sughero ricoperto da punte di vetro.

Festa della Madonna della Quercia, a Conflenti (Cz), l’ultima domenica di agosto. Il santuario, sulle pendici del Monte Reventino, è meta di pellegrinaggio: sorge infatti nel luogo dove, secondo la tradizione, sono avvenute miracolose apparizioni della Vergine.

 

Da visitare

Casa delle Culture, a Cosenza in corso Telesio 98.
Tel 0984813396. Aperto lun-sab 8-20; dom e festività su richiesta. Ospita esposizioni temporanee promosse da istituzioni, privati e aziende.

Museo del Costume Albanese, a Frascineto (Cs) in via della Montagna. Tel 098132549. Aperto inverno: lun-ven 10-12.30; estate: lun-dom 10-12.30, 16.30-20; su richiesta per gruppi e altri orari. E’ una splendida esposizione di più di 50 bambole in costume.

Biblioteca "Bellusci", a Frascineto (Cs) in via Pollino 84.
Tel 098132084. Aperto lun-dom su richiesta.

Museo della Civiltà Contadina, a Guardia Piemontese (Cs) in via Interna. Tel 098294046. Aperto lug-set: lun-dom 17.30-20.30. In altri periodi e orari su richiesta.

Centro Culturale di Studi Bizantini e Italo-Albanesi, a Lungro (Cs) in salita Cattedrale. Tel 0981947689. Aperto per visite su appuntamento.

Mostra Permanente del Costume Albanese, a Vaccarizzo Albanese (Cs) in piazza Dramis 5. Tel 098384010. Aperto 15 lug-7 set: lun-dom 8-14, 16-20; anche visite su appunt. E’ una esposizione di tradizionali abiti femminili.

Museo Etnico Albanese, a Civita (Cs) in piazza Municipio 9.
Tel 098173150. Aperto nov-metà giu: mar-dom 17-20; metà giu-ott: mar-dom 9-14, 17-20.

Museo del Folclore e della Civiltà Contadina, a Rende (Cs) in via R. De Bartolo. Tel 0984443593. Aperto lun-sab 9-13 (mar e gio anche 15-18); anche visite su appunt.

Museo Demologico dell’Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana, a San Giovanni in Fiore (Cs) presso l’Abbazia Florense. Tel 0984970059. Aperto 15 giu-15 set: lun-sab 8.30-18.30; dom 9.30-12.30, 15.30-18.30; 16 set-14 giu: lun-sab 8.30-18.30; dom su appunt. Biglietto: intero € 1,03 , ridotto € 0,52.

Centro Studi e Ricerche per le Tradizioni Popolari Italo-Albanesi, a San Demetrio Corone (Cs) in via Domenico Mauro 73.
Tel 0984956411. Aperto lun-dom 16-20 previa telefonata. Il centro conserva gli archivi di musicologia sui canti albanesi, quelli riguardanti la cultura materiale quindi il vestiario, alcuni costumi originali e la più grande raccolta, in Calabria, di strumenti della musica popolare.

Museo di Etnografia e Folclore presso la Casa della Cultura Leonida Repaci, a Palmi (Rc) in via F. Battaglia. Tel 0966262250. Aperto tutti i gg (esl. sab e dom) 8.30-13, 15.30-17.30.

Museo Laografico, a Bova Marina (Rc) in piazza Municipio.
Tel 0965760818. Aperto lun-sab: 9-12, 15-18; eccezionalmente anche visite su appunt.

Museo della Cultura Calabrese "Paolo Greco", presso la Biblioteca Comunale, a Scido (Rc) in via XXXVIII Ottobre.
Tel 0966964324. Aperto mar-sab 9-13.

Museo dell’Emigrazione presso il Valentinianum, a Vibo Valentia in piazza San Leoluca. Tel 096342344; aperto per visite su appunt.

Museo dell’Emigrazione Monsignor Scalabrini, a Francavilla Angitola (Vv) in corso Mannacio. Tel 0968722046. Aperto inverno: lun, mer e ven: 15.30-19.30; mar e gio 8.30-12.30; estate: lun-ven 16-20; anche visite su appunt.

Museo della Civiltà Contadina e Artigiana della Calabria, a Monterosso Calabro (Vv) in via G. Marconi 82/84. Tel 0963326053. Aperto tutti i gg escl. lun pom: estate 10-12, 17-19; inverno 10-12.

 

Curiosità

A Riace, in provincia di Reggio Calabria, ogni anno in occasione della processione dei Santi Cosma e Damiano, in settembre, gli zingari Rom svolgono dei balli votivi in segno di ringraziamento verso i due Santi a cui sono molto devoti.

 

Informazioni

L’Istituto Comprensivo "Ernest Koliqi" di Frascineto (Cs) nasce nell’aprile del ‘98, ancor prima dell’approvazione della legge-quadro di tutela delle Minoranze, risalente al dicembre 1999.

La scuola si propone gli obiettivi di approfondire, nel corso degli anni, i tanti aspetti della cultura albanese e di realizzare interessanti progetti con altre minoranze presenti in Italia. Dal 2001 la lingua arbëreshe è insegnata in tutte le classi dell’Istituto, dalla scuola materna alla media, per consentire agli alunni di comprendere e utilizzare i testi scritti.

Le comunità albanesi della Calabria promuovono diverse iniziative per mantenere e proteggere la propria identità linguistica e culturale organizzando ricerche, seminari e convegni. In rappresentanza delle varie comunità presenti in Calabria, nel 1969, è nata a Cosenza l’Unione delle Comunità Italo-Albanesi.

Fra i centri culturali della regione di notevole interesse è la Biblioteca "Bellusci", inaugurata nel 2001 ma esistente già dal ’61. Si tratta di un ricchissimo patrimonio bibliografico che tratta di storia e cultura albanesi e di spiritualità greco-bizantina, per un totale di circa 10.000 volumi, con traduzioni in diverse lingue, e 480 periodici. Bellusci ha pubblicato diversi libri di contenuto etnografico e ha fondato le riviste Vatra Jonë ("Il nostro Focolare", a San Costantino Albanese -Pt- nel 1966) e Lidhja ("L’Unione", a Cosenza, nel 1980). La biblioteca comprende anche un interessante Museo Etnografico Arbëresh che raccoglie molti piccoli oggetti di lavoro ormai scomparsi. La collocazione è splendida: in una vecchia costruzione, all’interno del centro storico di Frascineto, lungo via Pollino (una delle strade più antiche del comune).

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